Nel XIII secolo, la rivalità tra Genova e Pisa era giunta al culmine. Le due potenti repubbliche marinare si contendevano il dominio delle rotte commerciali nel Mar Tirreno, con particolare interesse per la Corsica e la Sardegna. Dopo anni di tensioni e scontri navali, il conflitto esplose in una delle più grandi battaglie marittime del Medioevo: la Battaglia della Meloria, combattuta il 6 agosto 1284. Lo scontro non solo segnò la sconfitta definitiva di Pisa, ma consolidò il predominio marittimo di Genova per i secoli a venire.
Le Cause dello Scontro
La guerra tra Genova e Pisa era iniziata molto prima della Meloria. Entrambe le città ambivano a controllare il commercio nel Mediterraneo occidentale e ad assicurarsi il possesso delle isole strategiche.
Negli anni precedenti la battaglia, le ostilità si erano intensificate:
- 1277: Scontri nel Mar Nero tra mercanti pisani e genovesi.
- 1282: Genova occupa Bonifacio in Corsica, provocando la reazione pisana.
- 1283: Pisa attacca e danneggia diverse navi genovesi.
- 1284: Le due flotte si preparano allo scontro decisivo.
Pisa, consapevole della crescente minaccia genovese, decise di allestire una flotta imponente per affrontare il nemico e tentare di ristabilire il proprio dominio sui mari.
Le Flotte e i Comandanti
La Flotta Pisana
Per questa decisiva battaglia, Pisa armò 72 galee, affidandone il comando a Alberto Morosini, nipote del doge di Venezia. A fianco di Morosini combattevano alcuni dei più importanti nobili pisani, tra cui Andrea Saracino e Ugolino della Gherardesca, il celebre conte di Donoratico.
La Flotta Genovese
Genova, da parte sua, preparò una flotta ancora più numerosa e ben organizzata. Il comando supremo fu affidato a Oberto Doria, affiancato da Benedetto Zaccaria. La flotta genovese contava 93 navi, suddivise strategicamente per sorprendere il nemico.
Lo Svolgimento della Battaglia
Il 6 agosto 1284, le due flotte si scontrarono al largo della Meloria, un tratto di mare vicino a Livorno.
Le fasi dello scontro:
- Prima fase: Le flotte si disposero in formazione di battaglia. Oberto Doria posizionò Benedetto Zaccaria con una parte della flotta dietro la punta di Montenero, nascosto alla vista dei pisani.
- L’attacco iniziale: I genovesi ingaggiarono il nemico con 58 galee, mentre le rimanenti 30, sotto il comando di Zaccaria, attesero il momento opportuno per intervenire.
- La sorpresa genovese: Quando lo scontro era nel pieno del combattimento, le navi di Zaccaria uscirono dal loro nascondiglio e attaccarono Pisa sul fianco, cogliendo i nemici di sorpresa e creando il caos tra le loro fila.
- La ritirata di Ugolino della Gherardesca: In un colpo di scena, il conte Ugolino fuggì dal campo di battaglia con alcune delle sue navi, lasciando il resto della flotta pisana senza rinforzi.
- La disfatta pisana: Senza possibilità di fuga o rinforzi, i pisani furono travolti. 7 navi pisane furono affondate, 29 catturate e oltre 9000 uomini fatti prigionieri, tra cui lo stesso Alberto Morosini.
Le Conseguenze della Battaglia
La sconfitta alla Meloria segnò l’inizio della fine per Pisa:
- Perdita della supremazia navale: Dopo la battaglia, Pisa non fu più in grado di ricostruire una flotta competitiva.
- Declino economico: La città perse il controllo delle rotte commerciali e subì un pesante declino economico.
- Dominio genovese nel Mediterraneo: Genova rafforzò il suo controllo sulle rotte marittime, consolidando la sua egemonia per oltre un secolo.
Il Ritorno Trionfale di Genova
Dopo la vittoria, Oberto Doria tornò a Genova il 9 agosto 1284, accolto con grande festa dalla popolazione. Come simbolo della vittoria, i genovesi decretarono che ogni anno, il 6 agosto, sarebbe stato celebrato con un’offerta alla chiesa di San Sisto.
Un ulteriore gesto significativo avvenne quando il doge di Venezia inviò emissari a Genova per negoziare la liberazione di Alberto Morosini. I genovesi accettarono di rilasciarlo, a patto che non servisse mai più Pisa.
Conclusione
La Battaglia della Meloria fu uno degli eventi più importanti della storia medievale italiana. Lo scontro non solo sancì il declino della Repubblica di Pisa, ma segnò anche l’ascesa definitiva di Genova come potenza marittima dominante. Questo evento lasciò un segno indelebile nella storia del Mediterraneo, influenzando i rapporti di potere tra le grandi repubbliche marinare per secoli a venire.
Nel XIII secolo, la rivalità tra Genova e Pisa era giunta al culmine. Le due potenti repubbliche marinare si contendevano il dominio delle rotte commerciali nel Mar Tirreno, con particolare interesse per la Corsica e la Sardegna. Dopo anni di tensioni e scontri navali, il conflitto esplose in una delle più grandi battaglie marittime del Medioevo: la Battaglia della Meloria, combattuta il 6 agosto 1284. Lo scontro non solo segnò la sconfitta definitiva di Pisa, ma consolidò il predominio marittimo di Genova per i secoli a venire.
Le Cause dello Scontro
La guerra tra Genova e Pisa era iniziata molto prima della Meloria. Entrambe le città ambivano a controllare il commercio nel Mediterraneo occidentale e ad assicurarsi il possesso delle isole strategiche.
Negli anni precedenti la battaglia, le ostilità si erano intensificate:
- 1277: Scontri nel Mar Nero tra mercanti pisani e genovesi.
- 1282: Genova occupa Bonifacio in Corsica, provocando la reazione pisana.
- 1283: Pisa attacca e danneggia diverse navi genovesi.
- 1284: Le due flotte si preparano allo scontro decisivo.
Pisa, consapevole della crescente minaccia genovese, decise di allestire una flotta imponente per affrontare il nemico e tentare di ristabilire il proprio dominio sui mari.
Le Flotte e i Comandanti
La Flotta Pisana
Per questa decisiva battaglia, Pisa armò 72 galee, affidandone il comando a Alberto Morosini, nipote del doge di Venezia. A fianco di Morosini combattevano alcuni dei più importanti nobili pisani, tra cui Andrea Saracino e Ugolino della Gherardesca, il celebre conte di Donoratico.
La Flotta Genovese
Genova, da parte sua, preparò una flotta ancora più numerosa e ben organizzata. Il comando supremo fu affidato a Oberto Doria, affiancato da Benedetto Zaccaria. La flotta genovese contava 93 navi, suddivise strategicamente per sorprendere il nemico.
Lo Svolgimento della Battaglia
Il 6 agosto 1284, le due flotte si scontrarono al largo della Meloria, un tratto di mare vicino a Livorno.
Le fasi dello scontro:
- Prima fase: Le flotte si disposero in formazione di battaglia. Oberto Doria posizionò Benedetto Zaccaria con una parte della flotta dietro la punta di Montenero, nascosto alla vista dei pisani.
- L’attacco iniziale: I genovesi ingaggiarono il nemico con 58 galee, mentre le rimanenti 30, sotto il comando di Zaccaria, attesero il momento opportuno per intervenire.
- La sorpresa genovese: Quando lo scontro era nel pieno del combattimento, le navi di Zaccaria uscirono dal loro nascondiglio e attaccarono Pisa sul fianco, cogliendo i nemici di sorpresa e creando il caos tra le loro fila.
- La ritirata di Ugolino della Gherardesca: In un colpo di scena, il conte Ugolino fuggì dal campo di battaglia con alcune delle sue navi, lasciando il resto della flotta pisana senza rinforzi.
- La disfatta pisana: Senza possibilità di fuga o rinforzi, i pisani furono travolti. 7 navi pisane furono affondate, 29 catturate e oltre 9000 uomini fatti prigionieri, tra cui lo stesso Alberto Morosini.
Le Conseguenze della Battaglia
La sconfitta alla Meloria segnò l’inizio della fine per Pisa:
- Perdita della supremazia navale: Dopo la battaglia, Pisa non fu più in grado di ricostruire una flotta competitiva.
- Declino economico: La città perse il controllo delle rotte commerciali e subì un pesante declino economico.
- Dominio genovese nel Mediterraneo: Genova rafforzò il suo controllo sulle rotte marittime, consolidando la sua egemonia per oltre un secolo.
Il Ritorno Trionfale di Genova
Dopo la vittoria, Oberto Doria tornò a Genova il 9 agosto 1284, accolto con grande festa dalla popolazione. Come simbolo della vittoria, i genovesi decretarono che ogni anno, il 6 agosto, sarebbe stato celebrato con un’offerta alla chiesa di San Sisto.
Un ulteriore gesto significativo avvenne quando il doge di Venezia inviò emissari a Genova per negoziare la liberazione di Alberto Morosini. I genovesi accettarono di rilasciarlo, a patto che non servisse mai più Pisa.
La Battaglia della Meloria fu uno degli eventi più importanti della storia medievale italiana. Lo scontro non solo sancì il declino della Repubblica di Pisa, ma segnò anche l’ascesa definitiva di Genova come potenza marittima dominante. Questo evento lasciò un segno indelebile nella storia del Mediterraneo, influenzando i rapporti di potere tra le grandi repubbliche marinare per secoli a venire.