Introduzione
La conquista di Tortosa nel 1148 rappresentò un momento chiave nella Reconquista spagnola. Le forze cristiane, guidate dal conte Raimondo Berengario IV di Barcellona, riuscirono a sottrarre la città al dominio musulmano. Questa operazione militare si collocò nel contesto più ampio della Seconda Crociata (1147-1149) e vide la partecipazione di diverse potenze europee.
Il Contesto Storico: La Strategia Cristiana
Dopo la presa di Almería nel 1147, gli alleati cristiani tornarono a Barcellona. Qui, Raimondo Berengario IV propose ai consoli genovesi di unirsi a una nuova offensiva contro Tortosa, per indebolire ulteriormente il dominio musulmano nella penisola iberica. I genovesi accettarono la proposta e inviarono due galee con i consoli Oberto Torre e Ansaldo Doria a Genova per ottenere il consenso ufficiale. Una volta ricevuta l’autorizzazione, nuovi rinforzi furono inviati alla flotta in Spagna.
L’Assedio di Tortosa: Una Strategia Vincente
Nel luglio del 1148, le forze cristiane raggiunsero Tortosa e divisero le truppe in tre contingenti per attaccare la città da più fronti. La difesa musulmana fu tenace, ma le macchine d’assedio genovesi provocarono danni significativi alle mura e alle torri. I Mori si rifugiarono nella fortezza, protetta da un ampio fossato, rendendo l’assalto ancora più arduo.
Per superare l’ostacolo, i cristiani riempirono il fossato e costruirono un forte presidiato da soldati scelti. La battaglia si intensificò, con i Mori che tentarono di distruggere il forte con enormi pietre. Tuttavia, dopo quaranta giorni senza aiuti esterni, i difensori musulmani chiesero una tregua e accettarono di consegnare la città. Il 30 dicembre 1148, Tortosa si arrese ufficialmente.
Le Conseguenze della Conquista
La vittoria cristiana ebbe ripercussioni significative sulla Reconquista della Valle dell’Ebro. Raimondo Berengario IV proseguì le sue campagne militari, conquistando Lleida nel 1149 senza l’assistenza genovese. Questi successi consolidarono il controllo cristiano nella regione e aprirono la strada a ulteriori espansioni territoriali.
I genovesi, che avevano svolto un ruolo cruciale nella conquista, ottennero un terzo del bottino e dei profitti della città, che successivamente vendettero al conte di Barcellona. Tornarono a Genova celebrando il successo della spedizione.
Un’Impresa Internazionale
L’assedio di Tortosa si distinse per la partecipazione di forze multinazionali. Oltre ai genovesi, presero parte alla battaglia anglo-normanni, normanni, occitani, tedeschi, fiamminghi e olandesi. Molti di questi contingenti erano diretti verso la Terra Santa, ma furono coinvolti nelle operazioni militari in Spagna, guadagnandosi l’appellativo di “pellegrini” (peregrini), lo stesso utilizzato per coloro che combattevano nelle Crociate.
Il Destino di Tortosa Dopo la Conquista
Dopo la caduta della città, la popolazione musulmana ed ebraica fu autorizzata a rimanere, mentre Tortosa venne rapidamente ripopolata da cristiani. Questo evento segnò un passaggio fondamentale nella Reconquista, consolidando il controllo cristiano nella regione e ponendo le basi per nuove conquiste territoriali.
Fonti Storiche e Documentazione
Le informazioni sull’assedio di Tortosa provengono principalmente dall’opera di Caffaro di Rustico, un diplomatico e cronista genovese. Sebbene non fosse testimone diretto, Caffaro raccolse numerose testimonianze oculari e documentò dettagliatamente le operazioni militari e gli accordi diplomatici. I suoi scritti, conservati negli archivi genovesi, rappresentano una fonte preziosa per lo studio di questo importante episodio storico.
Conclusione
La conquista di Tortosa nel 1148 fu un evento decisivo per la Reconquista spagnola. Il successo dell’assedio fu reso possibile grazie alla collaborazione tra diverse potenze europee e alla strategia militare adottata dai cristiani. Questo episodio influenzò profondamente gli equilibri politici e territoriali dell’epoca, contribuendo all’espansione cristiana nella penisola iberica.