Fazioni Civili a Genova: Guelfi, Ghibellini e la Lotta per il Potere

Alla fine del XIII secolo, Genova era una città divisa da profonde rivalità tra le principali famiglie aristocratiche. Le due fazioni politiche dell’epoca, Guelfi e Ghibellini, si contendevano il potere, coinvolgendo l’intera cittadinanza in una guerra intestina fatta di congiure, esili e battaglie per le strade della città. In questo contesto turbolento, le famiglie Doria e Spinola dominavano la scena politica, ma il partito guelfo, rappresentato dai Fieschi e dai Grimaldi, non rimase a guardare.

La Fine del Governo dei Capitani del Popolo e la Congiura del 1289

Nel 1288, scadeva il mandato dei Capitani del Popolo, carica condivisa tra Oberto Doria e Oberto Spinola. Sotto la loro guida, Genova aveva vissuto un periodo di stabilità e prestigio. Tuttavia, il sistema di governo congiunto stava per cambiare. Oberto Doria decise di non ricandidarsi e al suo posto fu scelto suo figlio Corrado Doria, mentre Oberto Spinola rimase al potere. Il loro nuovo mandato, inizialmente previsto per cinque anni, fu ridotto a tre per placare le crescenti tensioni interne.

Il partito Guelfo, scontento del potere concentrato nelle mani di poche famiglie, organizzò una congiura. Il 1º gennaio 1289, un gruppo armato di nobili tentò di assaltare la sede del governo e catturare i due leader ghibellini. La rivolta, tuttavia, fu rapidamente repressa e i cospiratori subirono dure conseguenze: alcuni furono uccisi o feriti, altri condannati all’esilio. In seguito, a coloro che giurarono fedeltà al governo fu permesso di rientrare in città.

Le Riforme del 1293 e il Tentativo di Pacificazione

Per evitare nuove insurrezioni, vennero introdotte importanti riforme:

  • Venne abolito il governo congiunto di due Capitani del Popolo, sostituito da un’unica figura estranea alla città per garantire imparzialità.
  • Le cariche pubbliche furono equamente distribuite tra nobili e cittadini comuni, cercando di limitare il potere esclusivo delle grandi famiglie.

Tuttavia, queste misure non bastarono a spegnere le tensioni. Nel 1293, una commissione di 18 saggi cittadini fu incaricata di trovare una soluzione per l’interesse pubblico. In un gesto di riconciliazione, gli Spinola accettarono di ritirarsi dal governo per cinque anni, lasciando spazio a una possibile pacificazione.

L’intervento dell’arcivescovo di Genova, Giacomo da Varazze, fu determinante per riportare un’apparente stabilità nel 1295. Grazie ai suoi sforzi, la città conobbe un periodo di relativa pace, sebbene le tensioni tra le fazioni non si fossero mai del tutto placate.

La Guerra Civile del 1296 e l’Attacco del 1300

Nel dicembre 1296, la fragile pace venne spezzata. Le famiglie Fieschi e Grimaldi, leader del partito guelfo, decisero di attaccare apertamente le famiglie ghibelline Doria e Spinola. Ne scaturì un vero e proprio conflitto urbano che per giorni infiammò le strade di Genova.

Dopo violenti scontri, i Ghibellini riuscirono a prevalere. I Guelfi furono cacciati dalla città e costretti a rifugiarsi nei loro possedimenti fuori Genova. Tuttavia, la loro sete di vendetta non si placò.

Nel 1300, una flotta di galere guelfe, guidata dai Grimaldi, attaccò nuovamente Genova dal mare. La città fu colpita da incendi e saccheggi, e molti cittadini persero la vita. Tuttavia, i Genovesi organizzarono una resistenza efficace e, dopo giorni di battaglia, riuscirono a respingere gli aggressori.

Le Conseguenze: Genova tra Instabilità e Supremazia Marittima

Nonostante le lotte interne, Genova continuava a rafforzare il proprio dominio marittimo. Mentre all’interno delle mura cittadine le fazioni si combattevano per il potere, all’esterno la Repubblica ampliava la sua influenza nel Mar Mediterraneo, consolidando i suoi traffici commerciali con l’Oriente e il Mar Nero.

Tuttavia, la guerra tra Guelfi e Ghibellini non si concluse definitivamente, e nei decenni successivi le lotte tra le famiglie genovesi avrebbero continuato a segnare la storia della Repubblica.

Conclusione

Il periodo compreso tra 1288 e 1300 fu uno dei più turbolenti nella storia politica di Genova. Le continue lotte tra le fazioni civili resero difficile la stabilità del governo, ma non impedirono alla Repubblica di affermarsi come potenza marittima dominante. La rivalità tra Doria, Spinola, Fieschi e Grimaldi avrebbe continuato a influenzare la politica genovese per anni, dando vita a una delle epoche più complesse e affascinanti della storia della città.

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