Dopo la conquista di Gerusalemme (15 luglio 1099), Guglielmo Embriaco e i suoi uomini raccolsero il bottino di guerra spettante loro e, acquistata una galea, fecero ritorno a Genova. Il loro arrivo, avvenuto il giorno di Natale del 1099, fu accolto con entusiasmo dalla popolazione, che celebrò i suoi eroi.
Oltre al racconto delle loro gesta, Embriaco e i suoi compagni portarono con sé lettere di Goffredo di Buglione e del patriarca Daimberto, che esortavano Genova a inviare ulteriori rinforzi per consolidare il dominio crociato nel Levante. La risposta non tardò ad arrivare: una flotta di ventisei galee fu allestita per ripartire verso l’Oriente, e Guglielmo Embriaco fu confermato console e comandante per un periodo di tre anni.
Il Ritorno in Oriente e il Sostegno a Baldovino I (1100-1101)
La flotta genovese salpò nuovamente verso la Siria, svernando nel porto di Laodicea nel 1101. In quel periodo, la situazione politica nel Levante era mutata:
- Goffredo di Buglione era morto (luglio 1100).
- Boemondo di Taranto, principe di Antiochia, era stato catturato dai Turchi danishmendidi.
- Il Regno di Gerusalemme necessitava di un nuovo sovrano.
I genovesi, constatata l’instabilità politica, presero sotto la loro protezione le terre prive di governo e aiutarono Baldovino di Boulogne, fratello di Goffredo, a consolidare il suo dominio e a farsi proclamare primo re di Gerusalemme con il nome di Baldovino I (1100-1118).
Dopo aver completato questa missione, la flotta genovese raggiunse Giaffa, dove si riunì con il re appena incoronato. Prima di riprendere le operazioni militari, i comandanti genovesi e Baldovino I salirono in devoto pellegrinaggio a Gerusalemme per celebrare la loro alleanza e chiedere la benedizione divina.
La Conquista di Arsuf e il Conflitto con l’Impero Bizantino
Dopo il pellegrinaggio, la flotta genovese e l’esercito crociato puntarono su Arsuf, una città strategica lungo la costa della Palestina. Dopo tre giorni di combattimento, la città cadde in mano ai crociati e fu integrata nei domini del Regno di Gerusalemme.
Sulla via del ritorno, i genovesi si trovarono coinvolti in un violento scontro con la flotta bizantina vicino all’isola di Itaca. Secondo alcune fonti, l’imperatore Alessio I Comneno, diffidente nei confronti delle città marinare italiane, tentò di bloccare l’espansione genovese nel Mediterraneo orientale. Tuttavia, altre cronache riportano che, invece di un conflitto aperto, vi furono negoziati segreti, e che Alessio avrebbe concesso privilegi commerciali ai genovesi in cambio della loro neutralità nei Balcani.
L’Assedio di Cesarea (1101) e la Prodezza di Guglielmo Embriaco
Dopo il successo ad Arsuf, la flotta genovese si diresse a Cesarea, una città fortificata ancora in mano ai musulmani. Il patriarca Daimberto consigliò un approccio prudente, e inizialmente furono impiegate torri d’assedio per costringere i difensori alla resa. Tuttavia, quando i turchi rifiutarono di arrendersi, si passò all’assalto diretto.
Il primo a scalare le mura fu Guglielmo Embriaco, armato di corazza, lancia e spada. Mentre guidava i suoi uomini, la scala si spezzò, lasciandolo solo sulla sommità delle mura. Nonostante l’apparente svantaggio, affrontò un guerriero saraceno che cercò di fermarlo. Dopo un violento duello, il nemico, vedendosi sconfitto, gli offrì un patto: “Lasciami andare, e potrai avanzare senza ostacoli”.
Embriaco accettò, si fece vedere dai suoi uomini e li incitò a seguirlo. Poco dopo, le forze genovesi sfondarono le difese e Cesarea cadde in mano ai crociati.
Il Catino Mistico: La Leggenda del Sacro Graal Genovese
Dopo la conquista di Cesarea, i genovesi raccolsero un ingente bottino, tra cui un oggetto destinato a diventare una delle reliquie più celebri della città: il Catino di Cesarea.
Secondo la tradizione medievale, il Catino era considerato il Sacro Graal, la coppa usata da Gesù Cristo durante l’Ultima Cena. Si credeva fosse realizzato in smeraldo e che fosse stato portato in Oriente durante l’epoca romana.
Il Catino fu trasportato a Genova in trionfo e custodito nel Tesoro della Cattedrale di San Lorenzo, dove rimane ancora oggi. Solo secoli dopo si scoprì che il catino non era di smeraldo, ma di vetro verde di origine islamica, probabilmente fabbricato in Persia tra l’VIII e il IX secolo.
Conclusione: Genova e l’Inizio della sua Espansione Mediterranea
Le spedizioni tra il 1099 e il 1101 segnarono l’inizio della potenza marittima genovese nel Levante. Attraverso alleanze strategiche, conquiste militari e privilegi commerciali, la Repubblica di Genova gettò le basi per il suo dominio nei traffici mediterranei, che sarebbe durato per secoli.
✔ Supporto alla creazione del Regno di Gerusalemme.
✔ Conquista di Arsuf e Cesarea.
✔ Espansione commerciale nei porti crociati.
✔ Acquisizione del leggendario Catino di Cesarea.
Da qui in avanti, Genova non sarebbe più stata una semplice città marinara, ma una delle grandi potenze del Mediterraneo medievale.