L’Assalto Genovese e la Caduta di Gerusalemme (1099)

La Prima Crociata era giunta alla sua fase decisiva. Dopo il lungo e sanguinoso Assedio di Antiochia (1097-1098), i crociati avanzarono verso Gerusalemme, ancora sotto il controllo della dinastia fatimide egiziana. Tuttavia, l’impresa si rivelò ardua: le scorte erano quasi esaurite, la sete e la fame minacciavano l’esercito cristiano, e le difese della città sembravano impenetrabili.

In questo contesto critico, emerse la figura di Guglielmo Embriaco, comandante genovese il cui contributo sarebbe stato decisivo per la conquista della Città Santa.


L’Arrivo della Flotta Genovese a Giaffa

Mentre i crociati assediavano Gerusalemme, una flotta genovese, guidata da Guglielmo Embriaco, riuscì ad aggirare le forze nemiche e a sbarcare nel porto di Giaffa nel giugno del 1099.

A bordo delle navi genovesi vi erano:
Provviste essenziali per i crociati, che soffrivano la carestia.
Legname e macchinari per costruire macchine d’assedio.
Balestrieri e uomini freschi per rinforzare l’esercito cristiano.

L’arrivo dei genovesi ravvivò il morale degli assedianti, permettendo loro di riorganizzarsi per il colpo finale contro Gerusalemme.


L’Innovazione di Guglielmo Embriaco: Le Torri d’Assedio

Sebbene le difese di Gerusalemme fossero massicce, i crociati avevano un problema: non avevano le macchine d’assedio necessarie per scalare le mura. Qui entrò in gioco l’ingegnosità di Guglielmo Embriaco, che ordinò di smontare le navi genovesi e riutilizzarne il legno per costruire torri d’assedio mobili.

Grazie alla sua abilità navale e ingegneristica, i crociati poterono realizzare:
Torri d’assedio mobili, rivestite di cuoio per resistere al fuoco.
Arieti e scale, costruiti con il legname delle navi.
Catapulte e baliste, che martellarono le mura difensive.


L’Assalto Finale: 14-15 Luglio 1099

Il 14 luglio 1099, i crociati lanciarono l’assalto alle mura di Gerusalemme con le macchine da guerra costruite grazie al supporto genovese. Nonostante una dura resistenza, l’attacco fu respinto.

Ma il 15 luglio, grazie all’uso strategico delle torri d’assedio, l’equilibrio cambiò. Un vento improvviso spinse il fumo degli incendi verso i difensori fatimidi, riducendo la loro visibilità e confondendoli.

I genovesi, insieme ai cavalieri crociati, riuscirono finalmente a scalare le mura e a penetrare nella città. Quello che seguì fu un massacro: la città venne saccheggiata e gran parte della popolazione musulmana ed ebraica fu sterminata.

L’abilità ingegneristica e il coraggio dei genovesi furono decisivi nella presa della città, un evento che segnò la fine della Prima Crociata.


L’Eredità di Guglielmo Embriaco e il Ruolo di Genova nelle Crociate

L’assedio di Gerusalemme consolidò il prestigio di Genova tra le potenze marittime del Mediterraneo. In cambio del loro contributo, i genovesi ottennero privilegi commerciali e fondachi nei porti del Levante, in particolare:

  • Acri
  • Giaffa
  • Cesarea

Questi insediamenti avrebbero posto le basi per il futuro dominio commerciale genovese in Oriente, un’influenza che sarebbe durata per secoli.

Guglielmo Embriaco tornò a Genova come un eroe, e il suo nome divenne sinonimo di abilità militare e ingegneristica, guadagnandosi il titolo di “Caput Mallei” (Testa del Maglio) per la sua determinazione e ingegno.


Conclusione: Un Trionfo Militare e Commerciale per Genova

La conquista di Gerusalemme non sarebbe stata possibile senza il contributo genovese. Il supporto logistico e tecnologico di Embriaco fu determinante per la vittoria crociata, consolidando il ruolo della Repubblica di Genova come una potenza marittima e militare di primo piano.

Questo evento segnò l’inizio della grande espansione genovese nel Mediterraneo, trasformando la città in uno degli attori principali delle Crociate e del commercio internazionale nei secoli successivi.

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