Introduzione
Nel XII secolo, le repubbliche marinare di Genova e Pisa, inizialmente alleate contro i Saraceni, si trovarono coinvolte in una serie di conflitti per il controllo delle rotte commerciali e dei territori strategici nel Mediterraneo. Uno degli episodi più significativi di questa rivalità si verificò nel 1162 a Costantinopoli, quando l’attacco al quartiere genovese portò a una dura risposta di Genova e a nuovi equilibri di potere.
L’Attacco al Quartiere Genovese di Costantinopoli
Nel giugno del 1162, il quartiere genovese di Costantinopoli fu assalito dalle forze pisane, con il supporto di Veneziani e Greci. L’attacco si tradusse in:
- Sacco e distruzione delle proprietà genovesi.
- Danneggiamento degli edifici e dei fondaci commerciali.
- Perdita di prestigio e sicurezza per la comunità genovese.
Questo evento segnò un punto di svolta nelle relazioni tra Genova e Pisa, trasformando una semplice rivalità commerciale in un conflitto aperto.
La Risposta di Genova
La notizia dell’attacco arrivò rapidamente a Genova, che rispose con decisione:
- Inviò una flotta di dodici galere a Porto Pisano, distruggendo una torre e catturando diverse navi nemiche.
- Le navi pisane catturate furono inviate a Genova come bottino di guerra.
- La flotta si ritirò strategicamente a Portovenere, preparandosi a eventuali scontri con le forze pisane.
- Altre quattro galere genovesi, pattugliando le acque tra Corsica e Sardegna, intercettarono e catturarono numerose navi pisane, infliggendo ulteriori danni.
Questa azione militare dimostrò la capacità di reazione e la determinazione genovese nel difendere i propri interessi marittimi.
Tentativi di Mediazione e la Tregua Imposta dall’Imperatore
Mentre Genova e Pisa si preparavano a un’escalation del conflitto, l’arcicancelliere dell’Impero intervenne per cercare una soluzione pacifica. Le sue azioni portarono a:
- Convocazione degli ambasciatori genovesi e pisani alla corte dell’imperatore Federico Barbarossa.
- Rallentamento delle ostilità, nonostante gli scontri continuassero.
- Cattura di due navi genovesi da parte di Pisa.
- Devastazione dell’isola di Pianosa da parte della flotta genovese, come atto di sfida aperta ai Pisani.
Alla fine, la pressione dell’imperatore portò alla firma di una tregua, temporaneamente accettata da entrambe le città.
Contesto Storico e Conseguenze
Il conflitto tra Genova e Pisa del 1162 si inserisce in un più ampio contesto di rivalità tra le repubbliche marinare italiane per il dominio delle rotte commerciali nel Mediterraneo. Le principali conseguenze di questo episodio furono:
- Incremento della tensione tra le due città, con scontri sempre più frequenti nei decenni successivi.
- Consolidamento della strategia navale di Genova, che rafforzò la sua flotta e il controllo delle vie marittime.
- Maggiore coinvolgimento dell’Impero nei conflitti tra le repubbliche marinare, che iniziarono a giocare un ruolo più significativo nella politica imperiale.
L’Eredità della Rivalità Genova-Pisa
L’attacco del 1162 fu solo uno degli episodi che avrebbero caratterizzato il lungo conflitto tra Genova e Pisa, culminato nella celebre battaglia della Meloria nel 1284, che segnò la definitiva supremazia genovese nel Mediterraneo occidentale.
Conclusione
L’attacco al quartiere genovese di Costantinopoli nel 1162 rappresenta un evento simbolico della crescente rivalità tra Genova e Pisa, evidenziando le tensioni commerciali, politiche e militari tra le due potenze marittime. La capacità di Genova di reagire rapidamente e la successiva imposizione di una tregua da parte dell’Impero dimostrano le complesse dinamiche diplomatiche e strategiche del Mediterraneo medievale.