Genova tra Martello e Incudine: Dall’Assedio dei Normanni e Saraceni alla Nascita di una Potenza Navale (860-1087 d.C.)

Caos Carolingio e l’Errore dei Normanni (860 d.C.)

Il declino della dinastia carolingia portò instabilità politica in Italia, lasciando le coste della Liguria esposte alle incursioni di predoni e invasori. Nell’860 d.C., un gruppo di Normanni, a causa di un errore di navigazione, sbarcò in Liguria convinto di essere giunto a Roma.

La loro destinazione reale era la Città Eterna, ma invece devastarono Luni, un’antica città romana situata vicino all’attuale Sarzana. Dopo aver saccheggiato il territorio, si resero conto dell’errore e ripresero il mare, ma il loro passaggio lasciò profonde cicatrici nella popolazione locale, che fu costretta a fuggire sulle montagne.


Un Secolo di Saccheggi Saraceni (IX-X secolo d.C.)

Se la Riviera di Levante subì i danni dell’incursione normanna, la Riviera di Ponente fu tormentata per quasi un secolo dalle incursioni dei Saraceni.

Dal loro baluardo tra Monaco e Nizza, le bande saracene saccheggiarono la costa ligure, razziando insediamenti, distruggendo monasteri e prendendo schiavi. La loro influenza si estese anche alle Alpi Marittime, dove i briganti saraceni controllavano i passi montani, imponendo pedaggi e attaccando i viaggiatori diretti in Italia.

I Genovesi, senza un potere centrale forte su cui contare, furono costretti ad adottare una mentalità difensiva e commerciale, che avrebbe gettato le basi per la loro futura espansione marittima.


L’Ascesa della Potenza Marittima di Genova

Di fronte alle continue minacce, Genova iniziò a trasformarsi da una città vulnerabile a un avamposto difensivo e commerciale. I mercanti genovesi stabilirono rotte commerciali con la Tunisia e la Sicilia, ampliando la loro influenza nel Mediterraneo.

Non si limitarono solo al commercio: iniziarono a difendere attivamente le proprie rotte navali, un’anticipazione della loro futura supremazia sui mari. Questa strategia li rese un punto di riferimento per la difesa delle coste italiane, tanto che i papi iniziarono a chiedere il loro supporto contro i pirati saraceni.


Difese Eroiche e Saccheggi Devastanti (934-936 d.C.)

Nel 934 d.C., Genova fu attaccata da una grande flotta saracena, ma grazie alla resistenza della città e alla conformazione delle sue mura, l’assalto venne respinto. Tuttavia, la vittoria fu solo temporanea.

Nel 936 d.C., una forza ancora più massiccia di Saraceni riuscì a sfondare le difese di Genova, saccheggiando la città e prendendo numerosi ostaggi. La flotta genovese, impegnata a proteggere la Corsica, tornò appena in tempo per inseguire gli invasori. La battaglia finale avvenne presso l’Isola dell’Asinara, dove i Genovesi sconfissero i Saraceni e liberarono i prigionieri.

Questo evento fu cruciale per Genova: dimostrò l’importanza di una flotta permanente e ben organizzata, spingendo la città a investire ancora di più nella sua marina.


Fortificazioni, Alleanze e la Guerra per la Sardegna (1016 d.C.)

L’esperienza delle invasioni portò Genova a rafforzare le sue difese con nuove mura, torri di guardia e flotte di pattugliamento. La città comprese anche l’importanza delle alleanze e, nel 1016 d.C., rispondendo all’appello di Papa Benedetto VIII, Genova e Pisa inviarono una flotta congiunta in Sardegna per combattere i Saraceni che vi si erano insediati.

Questa spedizione segnò l’inizio dell’alleanza tra Genova e Pisa, che sarebbe durata fino al loro conflitto nel XIII secolo.


L’Espansione di Genova in Africa (1034-1087 d.C.)

Dopo aver consolidato la sua potenza nel Mediterraneo occidentale, Genova iniziò a espandere la propria influenza in Africa.

  • 1034 d.C.: i Genovesi occuparono Bona (Annaba, in Algeria), dimostrando la loro crescente ambizione territoriale.
  • 1087 d.C.: sotto l’egida papale, Genova si unì a Pisa, Amalfi e altre città-stato italiane in una grande spedizione contro le coste del Nord Africa.

Questa spedizione portò a importanti vittorie, costringendo i re di Tripoli e Tunisi a pagare tributi alla Santa Sede e a concedere privilegi commerciali a Genova e Pisa.


La Pace con Tributi: Il Principe Saraceno Temin

Dopo anni di guerre marittime, il principe saraceno Temin propose un accordo per porre fine alle ostilità:
Pagamento di un pesante tributo a Genova e Pisa.
Liberazione di tutti i prigionieri catturati.
Cessazione delle attività di pirateria lungo le coste italiane.
Privilegi doganali speciali per i mercanti genovesi e pisani in Africa.

Questo trattato consolidò il ruolo di Genova come potenza marittima e commerciale, assicurando alla città vantaggi economici a lungo termine.


Conclusione: Genova, da Preda a Predatrice

Dagli assedi di Normanni e Saraceni alla nascita di una flotta militare e commerciale, Genova trasformò le proprie difficoltà in opportunità.

Le esperienze di guerra, il commercio e le alleanze con altre città marinare plasmarono l’identità genovese, rendendo la città resiliente, ambiziosa e proiettata verso il dominio del Mediterraneo.

Nei decenni successivi, Genova avrebbe ulteriormente ampliato il proprio potere, entrando in conflitto con Pisa, Venezia e l’Impero Bizantino, preparando il terreno per la grande espansione della Repubblica di Genova nel XII secolo.

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