Introduzione
La Quinta Crociata, proclamata nel 1215 durante il Concilio Lateranense IV sotto papa Innocenzo III, fu un nuovo tentativo cristiano di riconquistare la Terra Santa, allora controllata dalla dinastia ayyubide in Egitto e Siria. Questa spedizione, organizzata dal successore di Innocenzo III, papa Onorio III, si concentrò sull’Egitto, considerato la chiave per la conquista della Palestina.
Tra i protagonisti della crociata ci furono i Genovesi, che con la loro flotta e il supporto militare contribuirono in modo determinante alle operazioni belliche, consolidando il loro ruolo nel Mediterraneo medievale.
Il Ruolo di Genova nella Quinta Crociata
Nel 1217, le forze crociate si riunirono a San Giovanni d’Acri, includendo contingenti provenienti da Ungheria, Austria e Cipro. Genova fornì non solo trasporto navale, ma anche truppe e balestrieri, famosi per la loro precisione e letalità in battaglia.
Il Contingente Genovese
- Flotta potente, essenziale per il trasporto di uomini e rifornimenti.
- Balestrieri d’élite, tra i più temuti dell’epoca.
- Esperienza militare e ingegneristica, cruciale per gli assedi.
L’Assedio di Damietta (1218-1219)
L’obiettivo principale della crociata era Damietta, città egiziana di importanza strategica situata alla foce del Nilo.
L’Inizio dell’Assedio
Nel maggio 1218, le forze crociate, tra cui i Genovesi, sbarcarono nei pressi di Damietta. La città era difesa da imponenti fortificazioni, inclusa la torre Burj al-Silsilah, situata su un’isola nel Nilo e protetta da una massiccia catena di ferro che bloccava l’accesso al fiume.
- 23 giugno 1218: i crociati lanciarono il primo attacco alla torre, utilizzando oltre 80 navi, alcune dotate di macchine d’assedio.
- I primi tentativi fallirono, ma i crociati costruirono nuove armi, tra cui una scala girevole montata su una nave.
- 24 agosto 1218: con un assalto rinnovato, la torre fu conquistata e le catene difensive furono tagliate, aprendo la via all’assedio della città.
La Resistenza Ayyubide e la Caduta di Damietta
Dopo la perdita della torre, gli Ayyubidi subirono un duro colpo.
- 31 agosto 1218: morì il sultano al-Adil, succeduto dal figlio al-Kamil.
- al-Kamil tentò di negoziare offrendo la restituzione di Gerusalemme in cambio della ritirata dall’Egitto, ma il legato papale Pelagio Galvani rifiutò, insistendo sulla conquista totale.
Nonostante divisioni interne e malattie tra le forze crociate, l’arrivo di nuovi contingenti genovesi rafforzò i crociati.
- 5 novembre 1219: dopo un lungo assedio, Damietta cadde in mano ai crociati.
- La vittoria fu celebrata in Europa, con Genova che esaltò il successo delle sue truppe.
Il Fallimento dell’Avanzata verso il Cairo
La conquista di Damietta non segnò il successo definitivo della crociata.
- Nel 1221, i crociati decisero di avanzare verso il Cairo, sottovalutando la strategia ayyubide.
- L’Esercito crociato rimase intrappolato tra le inondazioni del Nilo e gli attacchi musulmani.
- La disfatta costrinse i crociati a restituire Damietta in cambio della sicurezza.
- La crociata fallì nel suo obiettivo principale: la riconquista di Gerusalemme.
L’Impatto della Quinta Crociata su Genova
Nonostante l’esito negativo della crociata, la partecipazione genovese ebbe importanti conseguenze per la Repubblica.
Consolidamento della Potenza Navale
- Genova dimostrò ancora una volta la superiorità della sua flotta.
- La collaborazione con i crociati rafforzò i legami politici e commerciali con il Levante.
- I balestrieri genovesi acquisirono una fama ancora maggiore, diventando richiesti in tutta Europa.
Espansione dell’Influenza nel Mediterraneo
- L’esperienza in Egitto permise a Genova di rafforzare la propria presenza nelle rotte commerciali mediterranee.
- Le alleanze formate durante la crociata avrebbero avuto un impatto duraturo sulla politica genovese.
Conclusione
La Quinta Crociata (1217-1221) rappresentò un momento cruciale per Genova, che consolidò la sua posizione come potenza marittima e militare di primo piano nel Mediterraneo.
- Il supporto logistico e militare genovese fu determinante nella presa di Damietta.
- Nonostante la sconfitta finale, la Repubblica ne uscì rafforzata dal punto di vista commerciale e strategico.
- L’esperienza acquisita in questa campagna contribuì a modellare il futuro della politica espansionistica di Genova nel Mediterraneo orientale.
Gli eventi della Quinta Crociata dimostrarono che, nel XIII secolo, le Crociate non erano solo conflitti religiosi, ma anche grandi manovre geopolitiche in cui le potenze marittime come Genova e Venezia cercavano di espandere la loro influenza nel mondo mediterraneo.