Massimiliano Masala: chi sono e cosa voglio fare per Genova

La mia storia tra passioni, memoria e innovazione

Mi chiamo Massimiliano Masala e sono profondamente legato alla città di Genova, dove sono nato e cresciuto. La mia storia, le mie passioni e i progetti che voglio realizzare per questa città sono il cuore di questo blog.

Sono nato a Genova nel dicembre del 1971, e da allora questa città è molto più di una casa: è una fonte costante di ispirazione e legami profondi. Ho vissuto in diversi quartieri, da Sampierdarena al centro storico, da Marassi a Struppa, fino all’attuale zona di Molassana, dove coltivo le mie passioni e vivo insieme alla mia famiglia.

Dopo il diploma di maturità commerciale, il mio percorso professionale mi ha portato a esplorare diversi ambiti, da lavori manuali a impiegatizi, fino a trovare la mia strada nell’informatica, una passione nata negli anni ’90 e che dal 2005 è diventata il mio principale impegno. Accanto a questa, la curiosità per l’elettronica e la meccanica ha sempre guidato il mio spirito creativo.

Oggi sono un webmaster con oltre un decennio di esperienza, ma anche un esperto di memoria e apprendimento. Negli anni, ho trasformato queste passioni in un percorso di crescita personale e professionale, ottenendo risultati che mi hanno dato grande soddisfazione.


Massimiliano Masala: campione di memoria e innovatore

Nel 2016, ho avuto l’onore di diventare Campione Italiano di Memoria per il calcolo delle cifre del Pi greco, ricordando 1716 cifre a memoria. Il mio record massimo in una gara ufficiale è stato di 2316 cifre nel 2017, e in un contesto non ufficiale ho raggiunto 3050 cifre. Questo risultato, celebrato anche dal quotidiano genovese Il Secolo XIX (leggi l’articolo completo qui), rappresenta per me una dimostrazione di come metodo e passione possano portare a traguardi straordinari.

Accanto alla memoria, ho sempre coltivato un interesse profondo per la tecnologia e l’apprendimento. Attraverso questo blog, voglio condividere le mie esperienze e le mie idee, non solo come professionista, ma come cittadino che desidera contribuire attivamente alla crescita di Genova.


Cosa voglio fare per Genova

Genova è una città bellissima, ma credo che ci siano tante opportunità per renderla più accogliente, moderna e facile da vivere. Voglio mettere a disposizione le mie competenze per migliorare il benessere di tutti, lavorando su queste priorità:

Diritti dei cittadini e trasparenza

Lavorare per difendere i diritti dei cittadini, combattere ingiustizie e denunciare situazioni di mala amministrazione pubblica, favorendo una gestione più trasparente e corretta delle risorse.

Servizi più veloci e semplici per i cittadini

Rendere le pratiche online più facili e accessibili, così da far risparmiare tempo a tutti.

Tecnologia per aiutare le persone

Usare il digitale per risolvere problemi quotidiani e migliorare la qualità della vita.

Quartieri più vivi e accoglienti

Riqualificare strade, piazze e spazi pubblici, rendendoli più sicuri e piacevoli da vivere.

Aiutare chi ha più bisogno

Promuovere progetti che supportino famiglie, giovani e anziani.


Il mio impegno per Genova

Massimiliano Masala è un nome legato a Genova, non solo per la mia storia, ma per i progetti che voglio portare avanti per il bene della mia città. Genova non è solo un luogo, ma un mosaico di quartieri e storie che meritano di essere valorizzati e protetti.

Attraverso questo blog, voglio costruire un dialogo con tutti coloro che condividono il mio desiderio di vedere una Genova più moderna, solidale e innovativa.

Un cammino invisibile. E poi il ritorno.

 Ci sono storie che iniziano in silenzio, mentre la vita va avanti. Lavori, ami, ti muovi con la convinzione che tutto sia sotto controllo. Poi, un giorno, qualcosa ti apre gli occhi. Nel mio caso, è successo sotto i ferri di un intervento: lì hanno scoperto che avevo un tumore. Non lo stavamo cercando. Ma c’era.

È stato rimosso, ma hanno dovuto asportare 25 cm di intestino e per quasi un anno ho vissuto con una sacca esterna posizionata sull’addome, necessaria per raccogliere le feci e permettere alla parte operata di guarire. Quella che in ambito medico viene chiamata stomia.

Dopo l’intervento ho affrontato un primo ciclo di chemioterapia, portando la stomia e attraversando tutto ciò che un corpo e una mente devono affrontare in quei momenti. A un certo punto sembrava tutto finito.

Ma la malattia non aveva ancora chiuso il cerchio.
A quasi tre anni dall’intervento, in un periodo di apparente stabilità, è tornata. Una recidiva.

Ora sono dentro un nuovo percorso. Una terapia diversa, più forte, più invasiva. Nuove sfide, nuovi pensieri. Ma stavolta è diverso: ho più strumenti, più consapevolezza, più ascolto. Anche se la situazione è più seria della prima volta, quando il tumore mi era stato tolto. Ora invece, ci convivo.

Questa non è una storia di sconfitta.
Non è una richiesta di pietà.
È il racconto di cosa significa affrontare un nemico che può tornare quando vuole,
e di come si può scegliere di rispondere.
Con dignità. Con lucidità. Con tutto se stessi.

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