Introduzione
Nel XII secolo, Genova si trovò a fronteggiare numerose sfide, sia sul piano interno che internazionale. Tra le principali problematiche vi furono i conflitti con i Marchesi Del Carretto, una potente famiglia nobiliare locale, e le delicate relazioni con l’Impero Bizantino. Attraverso azioni militari e un’attenta diplomazia, Genova riuscì a consolidare la propria influenza nel Mediterraneo.
I Marchesi Del Carretto e le tensioni con Genova
La famiglia Del Carretto, discendente dagli Aleramici, governava il Marchesato di Finale, un territorio strategico situato tra Savona e Albenga. Sebbene i Del Carretto avessero giurato fedeltà a Genova, spesso agirono in maniera autonoma, creando tensioni con la Repubblica.
L’Investitura da Federico Barbarossa
Nel 1162, Enrico del Vasto, capostipite della famiglia Del Carretto, ottenne dall’imperatore Federico Barbarossa l’investitura della marca di Savona, rafforzando il proprio potere nella regione. Questo atto consolidò la loro influenza e aumentò le frizioni con Genova, che vedeva minacciata la propria egemonia sulla costa ligure.
L’attacco al castello di Noli e la reazione genovese
Uno degli episodi più critici avvenne quando i Del Carretto, con l’aiuto di traditori locali, conquistarono il castello di Noli. Questo atto scatenò l’immediata reazione genovese:
- A causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli, un attacco via mare non fu possibile.
- I Genovesi organizzarono una campagna terrestre, devastando i territori dei Del Carretto.
- L’azione militare costrinse i Del Carretto a sottomettersi nuovamente all’autorità genovese.
Le tensioni non si limitarono ai Del Carretto. Gli inviati imperiali incitavano rivolte lungo la costa ligure, generando instabilità. Un episodio significativo fu la distruzione di un castello genovese da parte dei Ventimigliesi. Genova reagì prontamente, combattendo e sconfiggendo i ribelli nonostante il loro tentativo di ottenere l’appoggio imperiale.
Relazioni internazionali e patti coloniali
Mentre affrontava sfide interne, Genova doveva anche proteggere i propri privilegi commerciali in Terra Santa, che venivano spesso violati dai sovrani locali.
L’intervento del Papa a favore di Genova
Per difendere i propri interessi, Genova inviò il rappresentante Manfredi di San Lorenzo dal Papa per denunciare le ingiustizie subite dai mercanti genovesi. La risposta pontificia fu chiara e decisa:
- Il Papa ordinò ai sovrani locali di rispettare i diritti genovesi.
- Minacciò sanzioni severe, inclusa la scomunica, contro chi avesse violato tali privilegi.
Questa vittoria diplomatica permise a Genova di rafforzare il proprio ruolo commerciale nei territori crociati.
L’alleanza con l’Impero Bizantino
Nel 1155, la Repubblica firmò un importante trattato con l’Impero Bizantino, guidato da Manuele I Comneno. L’accordo aveva diversi obiettivi:
- Contrastare l’influenza veneziana nell’area.
- Garantire privilegi commerciali significativi ai mercanti genovesi.
- Rafforzare la presenza genovese nel Mediterraneo orientale.
Questa alleanza contribuì a consolidare la posizione della Repubblica come una delle potenze marittime più influenti del tempo.
Conclusione
Il XII secolo fu un’epoca di grandi sfide e opportunità per Genova. Da un lato, dovette affrontare tensioni interne con i Marchesi Del Carretto, che ambivano a un’indipendenza maggiore; dall’altro, riuscì a rafforzare la propria posizione nel Mediterraneo grazie a una politica estera lungimirante. Attraverso azioni militari, diplomazia e alleanze strategiche, la Repubblica di Genova pose le basi per il suo futuro dominio marittimo e commerciale.