Nel contesto delle Guerre Puniche (264-146 a.C.), la Liguria emerse come una regione di cruciale importanza strategica per il controllo delle rotte commerciali nel Mediterraneo occidentale. I Liguri avevano già sviluppato rapporti commerciali con i Cartaginesi, esportando materie prime e ricevendo in cambio conoscenze marittime avanzate. Le città costiere liguri fungevano da snodi per il commercio con l’Africa e il resto del Mediterraneo, mentre le tribù dell’entroterra fornivano truppe mercenarie molto apprezzate da Cartagine.
Secondo storici come Tito Livio e Plutarco, i Liguri erano guerrieri tenaci, abili nell’uso della guerriglia grazie alla conformazione montuosa del loro territorio. Le donne liguri erano particolarmente rispettate per il loro coraggio, tanto che alcune fonti narrano della loro partecipazione attiva nella difesa delle comunità.
La Minaccia Cartaginese e l’Intervento Romano (205-203 a.C.)
L’alleanza tra i Liguri e Cartagine preoccupava Roma, che vedeva la regione come una potenziale minaccia per i propri piani di espansione. Durante la Seconda Guerra Punica (218-201 a.C.), nel 205 a.C., il generale cartaginese Magone Barca, fratello di Annibale, sbarcò in Liguria e assediò Genova. L’obiettivo di Magone era quello di rafforzare la presenza cartaginese in Italia, reclutando guerrieri liguri e gallici per supportare Annibale nella guerra contro Roma.
Roma rispose rapidamente: Publio Cornelio Scipione, reduce dalle campagne in Spagna, sbarcò a Genova per contrastare i Cartaginesi. Con la vittoria romana in Africa e la definitiva sconfitta di Annibale a Zama (202 a.C.), anche la spedizione di Magone fallì, segnando la fine della presenza cartaginese nella regione.
Nel 203 a.C., in segno di riconoscenza per la fedeltà dimostrata durante il conflitto, Roma riedificò Genova sotto la supervisione del pretore Spurio Lucrezio. Questo atto consolidò l’alleanza tra la città e Roma, aprendo la strada a una progressiva romanizzazione della Liguria.
La Conquista Romana e la Resistenza Ligustica (II-I secolo a.C.)
Dopo la caduta di Cartagine nel 146 a.C., Roma si concentrò sulla completa sottomissione delle popolazioni liguri, che si opponevano fieramente alla dominazione romana. La Guerra contro i Liguri (181-154 a.C.) fu una delle più lunghe e sanguinose della Repubblica Romana. Tra le operazioni più significative ci furono:
- 196 a.C.: il console Quinto Minucio Termo partì da Genova per reprimere una ribellione nella valle Scrivia.
- 181-180 a.C.: il console Quinto Fulvio Flacco deportò oltre 40.000 Liguri Apuani in Campania, per spezzare la loro resistenza.
- 155 a.C.: il console Marco Claudio Marcello guidò una campagna di repressione contro le ultime tribù ribelli.
Nonostante le devastazioni, Genova rimase un fedele alleato di Roma, ottenendo benefici economici e infrastrutturali in cambio della sua lealtà.
Genova nell’Impero Romano: Strade, Commercio e Sviluppo (I-V secolo d.C.)
Con la stabilizzazione della regione, Roma avviò una serie di progetti infrastrutturali per integrare la Liguria nel suo sistema economico:
- Via Postumia (148 a.C.): collegava Genova a Libarna, Tortona, Piacenza e Aquileia, facilitando il commercio e lo spostamento delle legioni.
- Strade e porti: Genova divenne un importante emporium marittimo, con collegamenti verso la Gallia, la Spagna e l’Africa.
- Sviluppo urbano: vennero costruiti ponti, terme, templi e forum, seguendo il modello delle città romane.
Durante il periodo imperiale, molti Liguri entrarono nelle legioni romane, guadagnandosi una reputazione di guerrieri instancabili. Durante le guerre contro i Cimbri e i Teutoni (113-101 a.C.), i soldati liguri si distinsero per la loro resistenza, tanto da essere soprannominati “i muli di Mario”, per la loro capacità di sopportare lunghe marce e condizioni estreme.
Sotto Augusto (27 a.C. – 14 d.C.), la Liguria fu formalmente organizzata come parte della Regio IX Liguria, segnando il pieno inserimento della regione nel sistema amministrativo romano.
Personaggi Liguri di Spicco nell’Impero Romano
Nel corso dei secoli, la Liguria vide emergere importanti figure politiche e militari:
- Pertinace (126-193 d.C.): nato a Alba Pompeia (odierna Alba, Piemonte), fu imperatore romano per pochi mesi nel 193 d.C., prima di essere assassinato.
- Proculo (III secolo d.C.): un comandante militare ligure che si autoproclamò imperatore durante la crisi del III secolo.
Questi personaggi testimoniano il crescente coinvolgimento della Liguria nella politica imperiale.
Conclusione: Genova tra Roma e il Futuro
La relazione tra i Liguri, Cartaginesi e Romani fu caratterizzata da alleanze, conflitti e resistenza, plasmando profondamente la storia della regione. Se da un lato la Liguria combatté fieramente per la propria indipendenza, dall’altro Genova divenne un perno del commercio romano, posizionandosi come snodo cruciale nel Mediterraneo occidentale.
Con la crisi dell’Impero Romano d’Occidente (III-V secolo d.C.), la Liguria e Genova si trovarono esposte alle invasioni barbariche, segnando l’inizio di una nuova fase storica. Tuttavia, le solide basi commerciali e marittime sviluppate sotto Roma avrebbero permesso a Genova di emergere come una potenza indipendente nei secoli successivi.